Per effettuare una corretta gestione dei rifiuti è necessario conoscere il codice EER (Codice Europeo dei Rifiuti) del rifiuto, rispettando le linee guida descritte nella normativa vigente, operativa dal 01/01/2002.
Attraverso il codice EER è possibile individuare la tipologia e la classificazione del rifiuto, che permette agli impianti specializzati nella gestione di determinati codici, di procedere con le successive fasi di smaltimento e recupero.
I rifiuti si dividono in due tipologie:
- Rifiuti Urbani: prodotti dalle abitazioni;
- Rifiuti Speciali: generati da attività produttive, come aziende o industrie.
All’interno di ognuna delle categorie i rifiuti si possono classificare in:
- Rifiuti pericolosi
- Non pericolosi
La classificazione del rifiuto è una fase fondamentale per conoscere il codice EER. Eventuali errori di classificazione e quindi la gestione del codice EER sbagliato, possono compromettere le operazioni per il corretto smaltimento del rifiuto.
Il EER è un codice identificativo di 6 cifre, raggruppato a coppie, e viene assegnato ad ogni tipologia di rifiuto in base alla composizione e al processo di provenienza.
Le coppie identificano nel dettaglio:
- Prima coppia di cifre (Classe): identifica il settore produttivo e la famiglia di provenienza del rifiuto.
- Seconda coppia di cifre (Sottoclasse): identifica il processo e/o la lavorazione che ha originato il rifiuto.
- Terza coppia di cifre (Categoria): individua la singola tipologia di rifiuto.